EMDR - Chiara Gambino | Psicoterapeuta, Mediatrice Familiare

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EMDR

Counseling e psicoterapia
 

Il metodo terapeutico dell’EMDR
(Eye Movement Desensitization Reprocessing)

Nel mio lavoro terapeutico utilizzo abitualmente il metodo dell'EMDR. Questo è un metodo terapeutico per elaborare traumi ed esperienze negative di grave e lieve entità, che impediscono nel presente di avere un benessere psicofisico. L'Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce l'EMDR come terapia del futuro per la sua elevata efficacia terapeutica nel superare blocchi e problemi psicologici di qualunque tipo, oltre che per installare risorse positive e per migliorare i livelli di performance in qualunque ambito: professionale, sportivo, dello spettacolo, scolastico e relazionale. Il metodo può essere applicato oltre che sugli adulti, anche su bambini ed adolescenti accelerando in tutti i casi il processo di guarigione e stabilizzandolo nel tempo.
Tale approccio può essere applicato solo da psicoterapeuti abilitati al metodo EMDR ed è rivolto individualmente. Consiste in una prima fase di assessment per individuare la problematica o questione  su cui intervenire e per approntare un piano terapeutico con obiettivi specifici e condivisi. Dopo questa prima fase il terapeuta guiderà il paziente nella fase di desensibilizzazione attraverso dei movimenti oculari bilaterali, che consentiranno di sbloccare a livello neurofisiologico contenuti dolorosi immagazzinati in memoria in modo disfunzionale e di far emergere nuove riflessioni, intuizioni, emozioni e nuove cognizioni positive e maggiormente adattive. Il principio è come quello del reset del pc. I movimenti oculari o altre forme di stimolazione alternata destro/sinistra, consentono infatti di ristabilire l’equilibrio eccitatorio/inibitorio, generando una migliore comunicazione tra l’emisfero cerebrale destro e quello sinistro, accelerando l’elaborazione delle informazioni. La mente inconscia riceve 40 milioni di bit al secondo provenienti dall’ambiente. La mente conscia elabora invece 40 bit al secondo, siamo dunque coscienti solo al 5 % dell’attività cognitiva, il restante 95% rimane inconscio.
L’EMDR considera la patologia come manifestazione di un’esperienza vissuta ed immagazzinata nel cervello in modo disadattivo e si basa sull’ipotesi che c’è una componente fisiologica in ogni disturbo o disagio psicologico. Quando si verifica un evento ”traumatico” viene disturbato l’equilibrio eccitatorio/inibitorio che è necessario per elaborare correttamente l’informazione. Tale squilibrio può provocare il ”congelamento” dell’esperienza traumatica nella sua forma ansiogena originale, con le medesime tonalità emotive e cognitive con cui è stata vissuta. Questa informazione ”congelata” e racchiusa nelle reti neurali rimanendo non elaborata, continua a provocare sofferenza nel presente come il disturbo da stress post traumatico (PTSD) e altri disturbi psicologici.
I movimenti oculari saccadici e ritmici usati facendo rievocare l’immagine traumatica o iricordi disturbanti, con le convinzioni negative ad essa associate e con il disagio emotivo esperito, attivano una catena associativa di pensieri, immagini, riflessioni, sensazioni che facilitano la rielaborazione dell’informazione fino alla risoluzione dei condizionamenti emotivi negativi. Nella risoluzione adattiva l’esperienza è usata in modo costruttivo dalla persona ed è integrata in uno nuovo schema cognitivo ed emotivo positivo.
Nel mia pratica clinica inoltre associo il trattamento EMDR  al training autogeno, a tecniche di riequilibrio energetico ed in alcuni casi alla floriterapia, aumentandone l’efficacia, l’accelerazione del processo terapeutico e la stabilizzazione nel tempo dei risultati raggiunti.



 
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